MOSTRO DI LOCH NESS
L'ospite del Loch. Trovarlo (il loch, si intende, ovvero il lago, in lingua
gaelica) è abbastanza semplice: numerosi cartelli indicano a che si aggira tra
le colline della contea di Inverness, in Scozia, la direzione Loch Ness, più
famoso per la presunta presenza del “mostro” che per la singolarità di questo
bacino (56 kmq di superficie, una trentina di chilometri di lunghezza, una
notevole profondità, il sospetto che il lago sia collegato da canali
sotterranei con il mare).
Il grigiore dello specchio d'acqua, la foschia che lo sovrasta costantemente,
le vestigia inquietanti del castello di Urquhart, riempiono di aspettativa
l'animo del curioso che, inevitabilmente, spera di essere privilegiato da una
comparsa anche fugace di Nessie, nomignolo affettuoso conferito dalla stampa al
più famoso dei mostri lacustri. Da quando, nel maggio 1934, un certo Mr.Wilson
riuscì a fotografare una sagoma dal collo allungato e dal corpo tozzo che
emergeva dal lago in tutta la sua straordinaria grandezza, l'antica leggenda
riferita da Sant'Adamnano, secondo cui San Colombano avrebbe salvato un suo
discepolo dalle fauci di un gigantesco mostro nascosto nel lago di Ness, tornò
d'improvviso alla ribalta, insieme alle molte tradizioni inglesi che riguardano
i DRAGHI.
Adorato dai media. Principale promotore di questo “rilancio” fu il giornalista
Alex Campbell, corrispondente dell'Inverness Courier, che riuscì a diffondere
con molta abilità la storia di questo primo avvistamento, anche si dice per
incentivare lo scarso turismo della zona. In effetti, da allora, i visitatori
non mancano, ed è nata una vera e propria industria di merchandising relativo
al mostro (a Drumnadrochit esiste una Loch Ness Monster Exhibition, dove si
vendono ogni sorta di oggetti che lo riguardano). Nessie è stata fotografata
molte volte; le immagini migliori sono state realizzate nel 1975 da uno
studioso di Boston. Vi si scorge una sagoma simile a quella di un plesiosauro,
gigantesco rettile estinto da milioni di anni. In altre immagini, Nessie
ricorda invece il mitico “serpente marino”, altra fantomatica creatura che,
grazie al suo moto ondulatorio, mostra alternativamente il dorso, la testa e la
coda. C'è chi ritiene che il mostro di Loch Ness sia l'erede di qualche rettile
preistorico rimasto bloccato, verso la fine dell'ultima era glaciale, in quello
che poi è diventato l'attuale lago (in tal caso, per perpetuare la stirpe, i
mostri dovrebbero essere almeno due, un maschio e una femmina, il che potrebbe
giustificare le differenze d'aspetto tra le creature avvistate).
Nell'autunno 1987 un gruppo di “Nessologi” di tutto il mondo, coordinato dal
naturalista Adrian Shine, ha organizzato una vera e propria battuta di caccia
al mostro, L'Operazione Deepscan, realizzata con l'aiuto di sofisticatissime
apparecchiature per la ricerca subacquea. La lunga serie di appostamenti
seguita con ironia mista a curiosità dalla stampa di tutto il mondo si è
conclusa con nulla di fatto. Benchè sia indubbia l'esistenza di “qualcosa” che
si muove in fondo allo specchio d'acqua, la prova inconfutabile che
trasferisca Nessie dalla leggenda alla storia non è stata ancora trovata.
Nel profondo dei laghi: La Scozia vanta indubbiamente il mostro lacustre più
celebre, ma non certo l'unico. Quella che segue è una sintetica panoramica dei
mostri lacustri di tutto il mondo.
Stati Uniti. Detengono il primato assoluto del numero di queste apparizioni: in
almeno 90 laghi americani sono stati avvistati “oggetti natanti non
identificati”. Del resto ogni tribù pellerossa enumerava tra le sue divinità
una straordinaria creatura d'acqua: un serpente per i Mic-Mac della Nuova
Scozia, il mostro Onijore per gli Irochesi dello stato di New York, il mostro
del lago Manitou per i Potawatomi, e così via. Mostri di varie fogge sono
stati visti nel lago Eire, in prossimità di Buffalo; nel lago Utopia in Canada;
nel lago Champlain e nei grandi laghi occidentali del Nord America. Molte sono
le "prove" fotografiche; purtroppo altrettante sono le smentite.
Australia. "Nel lago Modewarre vive uno straordinario animale anfibio, che
i nativi chiamano Bunyip e di cui io non riuscii mai a vedere altro che il
dorso, coperto di pelo o di più di color grigio scuro. E' grande come un
vitello, e si mostra solo quando il tempo è calmo…I nativi che hanno una gran
paura, giacchè credono che i Bunyip abbiano poteri soprannaturali e possano
causare agli uomini morte, malattie e altre disgrazie…" Così si espresse
il forzato William Buckley, che, al principio del secolo scorso, evase dal
bagno penale di Indented Haed e visse per trentadue anni con gli aborigeni,
guadagnandosi l'appellativo di “Selvaggio Bianco”. Questa e altre strane creature
come il Noocoonah e il Moha-Moha infesterebbero le paludi e i laghi
dell'Australia, lanciando nella notte lugubri grida gutturali. Nonostante molti
altri avvistamenti da parte di bianchi, i colonizzatori d'origine europea non
hanno mai creduto al Bunyip, il cui nome nel dialetto di Sidney, è divenuto
sinonimo di “frottola”. A questo leggendario abitatore delle paludi è ispirato
un recente film australiano, intitolato Il mistero del lago scuro.
Giappone. Si chiama Issie e abita nel lago Ikeda; l'ha fotografato per la prima
volta un certo signor Matsubara nel 1978. Il mostro ha generato una vera e
propria industria di merchandising: esistono persino gli "Involtini
Issie", "al delicato sapore di alghe".
Cina. Avvistato per la prima volta nel 1962, il mostro del lago di Shennonjia
assomiglia a un enorme rospo, ma ha lunghi peli dorati e due specie di mani dai
grandi artigli. Quando lo disturbano sputa acqua. Il biologo Liu Minzhang
ritiene si possa trattare di un esemplare di una specie anfibia ritenuta
estinta.
Comunità di Stati Indipendenti. Nel lago di Labynkyr, in Jakuzia, si cela un
mostro lacustre che assomiglia a un enorme botte di metallo lucido, e ha sulla
“testa” due protuberanze distanti l’una dall’altra almeno due metri che
potrebbero costituirne gli occhi: questa sorta di incubo vivente è stato
avvistato per la prima volta nel 1955. Sempre in Siberia, a 150 chilometri a
Sud del Mar Glaciale Artico, il lago di Khyeyr nasconde un altro ospite
antidiluviano dotato di un corpo nero e coperto di squame, e di una testa
piccolissima su un collo serpentiforme: è identico ad altri esseri avvistati in
numerosi laghi dell’isolato altopiano di Oimyakon. E ancora in Siberia, nel
lago di Verota, vive il mostro di maggiori dimensioni: è lungo almeno otto
metri, ha un’enorme testa piatta ed emette possenti ruggiti. Varie spedizioni
si sono recate alla sua ricerca equipaggiate con sonar, ma, come l’elusiva
Nessie, anche il Mostro del Lago di Verota ha preferito non lasciarsi
fotografare.
Italia. Testimonianze e leggende parlano di mostri lacustri in Val d’Aosta (nel
torrente Loo), in Lombardia (nelle paludi dell’Adda e nei laghi Maggiore e di
Como), in Trentino, nelle paludi romagnole (a Forlì c’è un celebre dipinto del
Cigoli intitolato “San Mercuriale uccide il Drago”), in Liguria, in Abruzzo
(del mostro di Atessa, ucciso da San Leucio, è ancora conservata in parrocchia
una costola lunga due metri), in Campania, in Sicilia, in Sardegna (il mostro
locale si chiama “Scultone” e venne ucciso da San Pietro”. Tra gli avvistamenti
moderni, ricordiamo quello dell’insidioso “Pesce siluro”, gigantesco essere che
terrorizza i pescatori del Delta del Po.