RENNES-LE-CHATEAU
Il segreto del parroco
Francia, 1892. La piccola chiesa del paese di Rennes-le-Chateau necessitava
ormai da decenni di riparazioni, e il parroco, François Berenger Saunière,
era riuscito a raccogliere faticosamente il denaro necessario. Per prima cosa
il sacerdote si occupò dell'altare: la lastra di marmo che ne costituiva il
piano venne staccata dal muro cui era cementata, e sollevata dalla colonna che
la sosteneva. E, in una cavità al suo interno, Saunière ritrovò alcuni
manoscritti del XIII secolo, dando inizio a un affaire ormai
centenario.
Fino al 1892, infatti, il parroco aveva dovuto arrabattarsi per far quadrare i
conti della parrocchia; dopo il ritrovamento delle pergamene, qualcosa cambiò
d'improvviso. Saunière le mostrò al vescovo di Carcassonne, poi chiese e
ottenne il permesso e il denaro per recarsi a Parigi e fare esaminare i
manoscritti da uno specialista. Nella capitale rimase per tre settimane, dove
trascorse gran parte del tempo al Louvre e acquistò le riproduzioni di vari
quadri, tra cui un dipinto di Nicholas Poussin intitolato Pastori d'Arcadia
. Quest'ultima tela, realizzata intorno al 1640, rappresentava un
sarcofago con l'iscrizione "Et in Arcadia Ego"; il sarcofago esisteva
veramente a poca distanza da Rennes-le-Chateau, e sebbene, in teoria, Poussin
non si fosse mai recato da quelle parti, anche il paesaggio dello sfondo del
quadro sembrava coincidere con quello reale. Intanto i lavori alla parrocchia
proseguivano; sotto l'impiantito fu rinvenuta una lapide di pietra; essa venne
rimossa, ma solo Saunière ebbe modo di vedere cosa celava. Da quel momento il
parroco cominciò a compiere lunghe esplorazioni nei luoghi circostanti, finchè
, qualche tempo dopo, i lavori di restauro ripresero. Ma, questa volta, con
grande spiegamento di mezzi: d'improvviso il denaro cominciò a scorrere a
fiumi: il sacerdote sembrava ora possederne in quantità illimitata. Saunière
acquistò molti terreni circostanti, costruì una passeggiata a semicerchio, e
fece edificare una torre che chiamò Tour Magdala in onore di Maria
Maddalena.
Saunière pagò tutti i lavori di tasca sua, e continuò a disporre di grandi
quantità di denaro fino alla sua morte (1917). Da dove veniva quell'improvvisa
ricchezza? E perchè il sacerdote aveva voluto che sul portale della sua chiesa
comparisse la dicitura "Terribilis est locus iste" , ovvero
"Questo è un luogo terrificante"?
Il tesoro maledetto
Per quasi settant'anni l'enigma dell'improvvisa ricchezza del
parroco rimase relegato tra i misteri locali; poi, nel 1968, Gerard De Sede,
esoterista e scrittore specializzato in saggi sui tesori nascosti, raccontò la
storia di Saunière nell'intrigante volume Le Tresor Maudit (Il
tesoro maledetto ). Secondo De Sede, il sacerdote aveva risolto un complicato
codice che coinvolgeva, oltre alle pergamene, il quadro di Poussin, giungendo
così al nascondiglio di un tesoro maledetto (le ragioni del sinistro attributo
non sono perfettamente chiare, ma giustificano la frase "Terribilis est
locus iste") forse proveniente dal Tempio di Gerusalemme. Grazie al
successo di Le Tresor Maudit, il nome di Rennes-le-Chateau balzò
d'improvviso alla ribalta. Nel 1970, un giornalista inglese, Henry Lincoln,
dopo essersi ulteriormente documentato sull'argomento, realizzò tre documentari
per la BBC, The Lost Treasure of Jerusalem?, The Priest, the Painter,
and the Devil, The Shadow of the Templars, che alimentarono
l'interesse attorno al caso.
Nel corso di alcune interviste con Gerard De Sede, Lincoln si convinse che
questi faceva parte di una misteriosa consorteria, il Priorato di Sion ,
e che nel suo Tresor Maudit aveva volutamente disseminato una serie
di indizi, affinché qualcun altro portasse avanti la ricerca. Partendo
da questo presupposto, insieme ai colleghi Michael Baigent e Richard Leigh,
Lincoln scrisse nel 1982 The Holy Blood and the Holy Grail (Il mistero
del Graal ): le sue sorprendenti conclusioni sono descritte nel
paragrafo "Linea di sangue" alla voce Graal,
cui vi rimandiamo. L'enorme successo del volume generò una Parte
seconda , The Messianic Legacy ( L'eredità messianica
, 1986), e una Parte terza , The Holy Place (1991), scritta
dal solo Lincoln, che introduce una nuova, affascinante ipotesi.
Il luogo sacro
Oltre ai segreti rivelati dai volumi precedenti, i documenti ritrovati
a Rennes-le-Chateau ne avrebbero nascosto un altro ancora più inquietante,
che neppure il parroco Saunière aveva scoperto. Partendo dalle pergamene
e dal quadro di Poussin, decrittando codici segreti dapprima elementari e
poi sempre più complessi, Lincoln avrebbe scoperto, tutto intorno a
Rennes-le-Chateau, le coordinate di una vasta serie di luoghi sacri collegati
tra loro da lunghi "leys". Con la logica rigorosa (e, per i non
addetti, assai poco coinvolgente) con cui si porta avanti un teorema di analisi
matematica, Lincoln riesce a dimostrare come questi primi luoghi siano allineati
ad altri, e questi ad altri ancora, fino a formare un pentacolo perfetto ,
un immensa stella a dieci punte perfettamente regolari con al centro il sito
di Coustlaussa. Questo vasto territorio costituirebbe un immenso luogo
sacro, un incredibile tempio alla Grande Madre elevato dagli stessi misteriosi costruttori
del Neolitico che - in scala di gran lunga minore - avevano edificato Stonehenge,
Avebury e altri siti megalitici d'Europa.
Vero o falso? Dal punto di vista logico, la dimostrazione di Lincoln non fa una
grinza; ci sarebbe solo da verificare se essa non potrebbe essere applicata a
qualunque altro luogo della Terra (l'autore asserisce di no). Sta di fatto che
le ipotesi sul Mistero di Rennes-le-Chateau continuano a
moltiplicarsi: agli inizi degli anni Novanta i saggi sull'argomento (tra cui Rennes-le-Chateau,
Capitale Secrète de la France) superavano abbondantemente la cinquantina, e
il loro numero continua ad aumentare. In più, siccome sulla figura di Saunière
sono state fatte molte illazioni anche negative (per esempio che avrebbe
ricattato la Chiesa per non rendere pubbliche certe sue scoperte), è nata un
associazione che ne difende la memoria (Les Amis de Berenger Saunière ,
11, Rue Gutenberg, 06000 Nizza).